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"Grottini
della Reggia"
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Immersione
in grotta da riva molto affascinante, adatta a sub alle prime
esperienze. Il punto d’immersione si può raggiungere in auto
percorrendo la litoranea Gallipoli Santa Caterina raggiungendo
località “La Reggia”. Profondità massima 13-14 m, ci si immerge
in una “ piscina naturale” scavata nella roccia della scogliera
a circa 10 m di distanza dalla riva, per poi proseguire in
una serie di passaggi, tunnel e grottini comunicanti tra loro
e il mare aperto. Le pareti delle grotte sono tappezzate da
madrepore arancione (Astroides Calycularis) e gialle (Leptosammia
Pruvoti), é molto facile incontrare, specialmente nel periodo
estivo della riproduzione, giovani esemplari di Cernie Brune
(Epinephelus Guaza), inoltre, i soffitti delle grotte sono
frequentati dalle Magnose (Scyllarides Latus), specie ormai
quasi in estinzione. Terminato il giro, si guadagna l’uscita
attraverso un tunnel che ci riporta nella “Piscina” d’ingresso.
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Isola
di "S. Andrea"
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Immersione
di media difficoltà, adatta a tutti. L’isola ed il punto
d’immersione si possono raggiungere con barca propria
o con imbarcazioni a noleggio, partendo dal porto di
Gallipoli. Profondità massima 20-21 m, ci si immerge
lungo la cima dell’ancora raggiungendo un pianoro a
4-5 m di profondità per poi proseguire tra grossi massi,
che formano tra loro suggestivi corridoi a labirinto.
Le pareti, sono tappezzate da Pomodori di Mare (Actinia
Equina) e tra gli anfratti con un pò d’attenzione si
può scorgere qualche Galatea ( Galathea Strigosa), Murena
(Muraena Helena) e Polpo (Octopus Vulgaris). Il fondale
a questo punto degrada in una prateria di Posidonia
(Posidonia Oceanica) frequentata da tanti piccoli ospiti.
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"La
Grotta di Santa Caterina"
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Immersione
di media difficoltà in grotta, da riva, adatta
a sub con un minimo d’esperienza per questo tipo
d’immersioni. Il luogo d’immersione si può raggiungere
in auto percorrendo la litoranea Gallipoli-S.
Caterina, fino a raggiungere il lungomare di Santa
Caterina, dove si può facilmente accedere al punto
d’immersione a piedi grazie ad una scalinata che
porta dal piano stradale giù per la scogliera
sino ad una piattaforma in cemento sul livello
del mare, dove è agevole assemblare l’attrezzatura
e fare il tuffo. Una volta immersi si segue l’andamento
della costa sulla nostra destra sino a raggiungere
a quota 7-8 m una trave di ferro, posta ad indicare
l’ingresso della grotta. Inoltrandosi nella grotta
per circa una decina di metri, si raggiunge un
grosso ambiente con soffitto a volta con bolla
d’aria che ci permette di emergere ad osservare
le pareti esterne della grotta, che comunica in
superficie tramite un passaggio molto stretto
con un altro ambiente raggiungibile solo tornando
indietro. L’ingresso della grotta è tappezzato
da madrepore arancioni (Astroides Calycularis)
e gialle (Leptosammia Pruvoti), all’interno dove
scompare la luce si possono incontrare, negli
anfratti, piccoli gamberetti (Palaemon Serratus).
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"Torre
di Santa Caterina"
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Immersione
da riva di media difficoltà adatta a tutti,
profondità massima 22-23 m. Si raggiunge
il punto d’immersione in auto proseguendo
sulla litoranea Gallipoli - Santa Caterina,
sino ad arrivare fuori dell'abitato di S.
Caterina, ad una piazzola affacciata sul
mare, adibita a parcheggio. Da qui si scende
lungo la scogliera sino a raggiungere il
livello del mare. Ci s’immerge seguendo
la costa, mantenendo la ns. destra fino
a raggiungere una franata, punto limite
delle 100 atm per tornare indietro in sicurezza.
Ritornando indietro, alla profondità di
circa 8 m si trovano delle bellissime grotte
comunicanti tra loro. Le pareti ed il fondo
sono cosparse da grosse Spugne rosso-brune
(Axinella Cannabina), in questa zona si
può incontrare il Vermocane (Hernodice Carunculata),
attenzione a non toccarlo, le sue setole
simili ad aghi di vetro provocano forti
bruciori. Se fortunati, si può incontrare
qualche giovane esemplare di Cernia Bruna
(Epinephelus Guaza), e Murene (Muraena Helena)
affacciate dalle loro tane.
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Le
"Scalette"
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Immersione
da riva di media difficoltà adatta
a tutti i sub, profondità massima
22-25 m. Il punto d'immersione, lungo
la passeggiata di S. Caterina (LE),
si raggiunge con una scalinata che
dal livello stradale, raggiunge la
scogliera sottostante. Ci s’immerge
seguendo la costa, mantenendo la ns.
destra. Poco dopo si raggiunge una
bellissima grotta ricca di Cerianto
(Cerianthus Membranaceus) sia della
varietà bianca che violacea, piccole
Granceole (Maja Squinada), gamberi
della specie Alifantozza rossa (Stenopus
Spinosus), Gamberi maggiori (Palaemon
Serratus). Si prosegue lungo la linea
della costa, scendendo sino a quota
-22 -24 m, dove si possono incontrare:
Cernie dorate, Saraghi (Diplodus Annularis),
risalendo alla quota di -15 m, si
trova un bellissimo canyon che ci
porta sulla strada del rientro.
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"Crinale"
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Immersione
con la barca adatta a sub esperti, profondità
32-34 m. Immersione nel blu, al largo di
Gallipoli (Lecce), ci s’immerge lungo la
sagola dell’ancora su un fondale sabbioso
ricco di grossi massi che formano una vasta
fascia parallela alla costa, lunga diverse
miglia. Tra i massi, si possono incontrare:
branchi di grossi Saraghi (Diplodus Annularis),
esemplari di Cernia Dorata, Cernia Bruna
(Epinephelus Guaza), Arca di Noè (Arca Noae),
Gorgonie gialle (Eunicella Cavolini); mentre
sulla sommità si trovano grosse spugne candelabro
(Axinella Cannabina – Axinella Verrucosa);
sul fondo sabbioso alcune Pinna Nobilis
specie ormai in estinzione, causa l’indiscriminata
raccolta dei pescatori per l’ottima qualità
del suo mollusco.
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"Taglio
di ponente"
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Immersione
con la barca adatta a sub esperti,
profondità 34-36 m. Immersione nel
blu, al largo di Gallipoli (Lecce),
ci s’immerge seguendo la sagola dell’ancora
sino a raggiungere un pianoro intorno
ai 27-28 m, da qui ci si dirige verso
ovest dove troviamo il taglio che
scende sino a quota 34-36 m. Lungo
la paretina, si possono incontrare:
Cernia Dorata, Cernia Bruna (Epinephelus
Guaza), Saraghi (Diplodus Annularis),
Murene (Muraena Melena); sul fondo
sabbioso, nelle vicinanze di banchi
di Posidonia (Posidonia Oceanica)
alcune, ormai rare, Pinna Nobilis.
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"Relitto
di Torre Inserraglio"
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Immersione con la barca adatta a sub esperti,
profondità 35-38 m. Immersione nel blu,
a 7,5 miglia da Gallipoli (Lecce), al largo
di Torre Inserraglio, antica torre d’avvistamento
lungo la costa Salentina. Ci s’immerge lungo
la sagola dell’ancora sino a raggiungere
il relitto. Si tratta di una nave Inglese
affondata durante la II° Guerra Mondiale.
Della nave non rimane che un ammasso di
ferraglia adagiato su un fondo fangoso,
a causa dei continui interventi dei pescatori
per cercare di abbassare il relitto al fine
di permettere la pesca con le reti. Le strutture
rimaste, sono piene di colori e vita, colonizzate
da diverse spugne gialle e violacee (Haliclona
Mediterranea - Petronia Ficiformis), Spirografi
(Sabella Spallanzani), nel blu, non è raro
avvistare grossi Saraghi (Diplodus Annularis),
Dentici (Dentex Dentex), Tanute (Spondyliosoma
Cantharus), e a mezz’acqua branchi di Ricciole
(Seriola Dumerili).
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"Isolotto"
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Immersione
da terra di media difficoltà adatta
a tutti i sub, profondità massima
14-16 m. Si raggiunge il punto d’immersione
tramite delle scalette che dalla strada
litoranea, raggiungono la scogliera
sottostante proprio di fronte all’isolotto
che si trova al centro dell’insenatura.
Una volta immersi si segue il fondale
pietroso in direzione ovest sino a
raggiungere la parete verticale dell’isolotto
e quindi s’inizia l’esplorazione mantenendo
la parete sulla ns. sinistra percorrendo
l’intero giro. Le pareti sono ricche
di colori e di vita, nei numerosi
anfratti si possono incontrare: Gamberi
Alifantozza rossa (Stenopus Spinosus),
Sciarrani (Serranus Cabrilla), spugne
candelabro (Axinella Cannabina - Axinella
Verrucosa) Paguri Bernardo l’eremita
(Dardanus Arrosor) e numerosi Polpi
(Octopus Vulgaris), branchi di Salpe
(Sarpa Salpa).
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"Grotta
delle Corvine"
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Immersione
con la barca di media difficoltà, adatta
a sub con esperienza in immersioni in grotta,
profondità massima 22-24 m. Si raggiunge
il punto d’immersione dopo circa 20-30 minuti
di navigazione da Gallipoli (Lecce) sulla
parete destra dell’insenatura di Torre Uluzzo,
antica torre d’avvistamento lungo la costa
Salentina. Ci s’immerge sotto costa, raggiungendo
l’ingresso della grotta a quota -8 m., all’interno
si segue il perimetro lungo la parete alla
nostra destra visitando i vari anfratti.
Le pareti dell’ingresso, sino a dove arriva
la luce del sole, sono tappezzate da madrepore
gialle (Leptopsammia Pruvoti) e si possono
trovare delle Trine di mare (Sertella Septentrionalis).
Nei punti più bui, dove si accumulano i
sedimenti sabbiosi, si possono notare nuvole
di gamberetti della specie Palaemon Serratus
insieme a qualche esemplare adulto. Sul
fondo della grotta vivono alcune Corvine
(Sciaena Umbra) da cui il nome alla grotta.
Finita la visita della grotta, si può scendere
lungo la parete sino a raggiungere il fondo
sabbioso a 22-24 m di profondità.
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"Grotta
passante"
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Immersione
con la barca di media difficoltà,
profondità massima 22-24 m. Si raggiunge
il punto d’immersione dopo circa 20
minuti di navigazione da Gallipoli
(Lecce) o dopo pochi minuti dal porticciolo
di Santa Caterina (Lecce). Ci troviamo
nell’area di “Porto Selvaggio”, ci
s’immerge seguendo la sagola dell’ancora
sino a raggiungere il fondo sabbioso.
Da qui si parte seguendo la paretina
mantenendola sulla ns. destra sino
a raggiungere, a quota 12 m, l’ingresso
di una piccola grotta con due uscite,
una all’estremità opposta a circa
5 m di profondità e l’altra sul soffitto
a pelo d’acqua, che secondo l’orario,
fa entrare i raggi del sole facendo
dei bellissimi giochi di luce. Gli
incontri che si possono fare durante
quest’immersione, sono quelli tipici
della zona: Murene (Muraena Helena),
Saraghi (Diplodus Annularis), Poli
(Octopus Vulgaris),. Sciarrani (Serranus
Cabrilla), spugne candelabro (Axinella
Cannabina - Axinella Verrucosa) e
Alicia Mirabilis.
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"Quattro
Colonne"
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Immersione
da terra adatta a tutti i sub, profondità
massima 12-14 m. Il punto d’immersione,
si trova proprio nel centro abitato di Santa
Maria al Bagno (Lecce), nelle vicinanze
dei resti di quattro torri d’avvistamento
dette: “Quattro Colonne”. Si accede al mare
grazie ad una piscina naturale. Una volta
sul fondo si segue la parete mantenendo
la nostra destra sino a raggiungere l’ingresso
di una grossa grotta di forma triangolare
con due uscite, una sulla nostra sinistra
e l’altra alla fine di un lungo corridoio
di forma conica. All’interno della grotta
si possono trovare: diverse varietà di gamberi
appartenenti alle specie Stenopus Spinosus
e Palaemon Serratus, inoltre, Granceole
(Maja Squinado), Magnoselle (Scyllarus Arctus).
Usciti dalla grotta si segue la parete mantenendola
sulla ns. sinistra sino a raggiungere il
punto di partenza. All’esterno della grotta,
si possono incontare: Magnose (Scyllarides
Latus), Polpi (Octopus Vulgaris), Saraghi
(Diplodus Annularis), Sciarrani (Serranus
Cabrilla), Nudibranchi (Hypselodoris Valenciennesi),
Mormore (Lithognathus Mormyrus) e durante
le immersioni notturne piccoli Gronchi (Conger
Conger).
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"Torre
Oluzzo"
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Immersione
con la barca adatta a tutti i sub,
profondità massima 18-20 m. Si raggiunge
il punto d’immersione dopo circa 20-30
minuti di navigazione da Gallipoli
(Lecce) o dopo 10 minuti circa dal
porticciolo di Santa Caterina (Lecce),
ci troviamo sulla parete destra dell’insenatura
di Torre Olezzo, antica torre d’avvistamento
lungo la costa Salentina tra Gallipoli
e Porto Cesareo (Lecce). Ci s’immerge
lungo la sagola dell’ancora sino a
raggiungere il pendio sommerso della
scogliera, si procede mantenendo la
costa sulla nostra destra sino a raggiungere
un grosso pinnacolo che partendo dal
fondo arriva quasi a pelo d’acqua,
gli si gira intorno per poi raggiungere
il punto di partenza. Molti sono gli
incontri interessanti che si possono
fare in quest’immersione: sul fondo:
Polpi (Octopus Vulgaris), Saraghi
(Diplodus Annularis), Sciarrani (Serranus
Cabrilla), Mormore (Lithognathus Mormyrus)
Murene (Muraena Helena); nel blu branchi
di Ricciole (Seriola Dumerili) e Salpe
(Sarpa Salpa).
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"Meda-
Secca del Rafo”
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Immersione
con la barca adatta a tutti i sub,
profondità massima 14-15 m. Il punto
di immersione si raggiunge dopo pochi
minuti di navigazione, in quanto si
trova appena fuori dal porto turistico
di Gallipoli, nei pressi del lanternino,
segnale luminoso che indica la presenza
della secca alle navi. La secca è
caratterizzata dalla presenza di grossi
massi ricoperti di Caulerpa (Caulerpa
Prolifera), adagiati su un fondale
sabbioso ricco di Posidonia (Posidonia
Oceanica), che formano tra loro: cunicoli,
anfratti, corridoi, tunnel e piccole
grotte. La zona pur essendo vicina
alla costa, è molto ricca di pesce,
in particolare si possono incontrare
diversi esemplari di Cernia Bruna
(Epinephelus Guaza), Murene (Muraena
Helena), Corvine (Sciaena Umbra) e
Polpi (Octopus Vulgaris). Nel blu
sopra i banchi di Posidonia, si possono
vedere Orate (Sparus Aurata) e diversi
Saraghi (Diplodus Annularis). Sul
fondo ,inoltre, si possono vedere
resti di anfore, tra l’altro, secondo
una vecchia leggenda popolare, si
dice che qui sia sepolta la vecchia
città di Gallipoli.
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"Punta
dell’Aspide"
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Immersione
da terra adatta a tutti i sub,
profondità massima 10-12 m.
Il punto d’immersione, a metà
strada tra Santa Maria al Bagno
(Lecce) e Santa Caterina (Lecce),
si trova in prossimità di una
protuberanza della costa che
si affaccia verso Gallipoli
(Lecce). Ci s’immerge sul lato
sinistro della punta seguendo
la parete sulla nostra destra
sino a raggiungere all’estremità
una piccola grotta a quota -8
m, abitata da due Corvine (Sciaena
Umbra) e da dei bellissimi Cerianto
bianchi (Cerianthus Membranaceus).
Lungo la parete si possono incontrare:
Polpi (Octopus Vulgaris), Saraghi
(Diplodus Annularis), Sciarrani
(Serranus Cabrilla), Magnose
(Scyllarides Latus) Umbraculum
Mediterraneum.
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